Relazione Conoscere per Competere PDF Stampa E-mail

RELAZIONE DI SINTESI

LABORATORIO CONOSCERE PER COMPETERE – 25/03/2011

Moderatore:

STEFANO DE FRANCISCIS  Coordinatore Commissione Alta Formazione e Post laurea
Università Magna Græcia di Catanzaro “Magna Graecia” di Catanzaro http://www.unicz.it

Relatori:

  • DOMENICO TORCHIA - Dirigente Tecnico Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria http://www.calabriascuola.it
  • ANTONINO BUSSANDRI  - Direttore Operativo per l’assistenza agli Interventi di Politica del Lavoro e per l’Occupazione Promuovitalia (Agenzia  di Assistenza Tecnica che opera alle dipendenze del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività  del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri) http://www.promuovitalia.it
  • GIAN MARIA GRUTTADAURIA - Responsabile Fon.Ar.Com  (Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua) Sede Territoriale Sud http://www.fonarcom.it
  •  FERDINANDO LOBELLO - Presidente Ente Bilaterale Commercio e Servizi di Catanzaro http://www.entebilateralecz.it
  • ANGELA BANDIERA - Consulente Assistenza e Referente Eures (European Employment Services), Regione Calabria http://ec.europa.eu/eures 
  • MARIA ROSARIA SABIA - Dirigente Ufficio Lavoro Formazione e Politiche Sociali della Provincia di Potenza http://www.provincia.potenza.it 

Con  il contributo di:
Maria Vulpio, Responsabile del Centro per l’Impiego di Potenza
Patrizia Zoppolato, Responsabile del Centro per l’Impiego di Torino
Alcuni imprenditori locali, docenti e Consulenti 

‘’La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione  di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso la esperienza o l’apprendimento…… ’’. Con queste parole il Prof. Stefano de Franciscis ha aperto i lavori del  laboratorio seminariale “Conoscere per competere”, evidenziando l’importanza della conoscenza in una realtà nella quale la competitività è il ‘’metodo’’ del confronto per il raggiungimento dell’obiettivo primario della occupazione e della qualificazione professionale ed economica.

Conoscere per Competere  presuppone, infatti, una conoscenza ‘’orientata’’ alla competizione ed adattata sia agli obiettivi che agli attori della stessa.

 Bisogna quindi, innanzi tutto, strutturare una filiera di conoscenze che è organizzata in almeno tre diversi processi operativi: Strategia della conoscenza per identificare quali sono o devono essere gli obiettivi primari da raggiungere attraverso i processi della conoscenza (globale, istituzionale, organi della programmazione, mondo del lavoro); Programmazione della conoscenza per allestire le procedure di accesso, definire ed adattare i metodi dell’apprendimento, implementare le verifiche della conoscenza ottenuta per garantire adeguato livello di competitività (strutture formative, università, network universitari, istituzioni del territorio); Comunicazione della conoscenza per  garantire l’opportuna diffusione dei progetti e dei programmi di formazione, degli obiettivi e dei percorsi d’accesso.

Il laboratorio ha avuto un taglio fortemente interattivo.

Sono state affrontate diverse tematiche:

  • conoscenza dei processi della competizione;
  • conoscenza delle modalità di accesso al mercato;
  • conoscenza legislativa e normativa;
  • conoscenza legata all’atto della competizione;
  • conoscenza da formazione istituzionale (dunque il titolo legale);
  • conoscenza da formazione libera/acquisita su campo (ossia il titolo effettuale);

 Il dibattito è stato stimolato sul tipo di competenze necessarie per competere sul mercato del lavoro fortemente mutevole in ogni sua dinamica; sugli obiettivi della competitività; sui soggetti deputati all’investimento in conoscenza.

La conoscenza è in rapido cambiamento e la scuola deve rimodulare la formazione per implementare capacità di discernimento, capacità di elaborazione, capacità di orientamento, coscienza critica.

Ciò che manca fortemente è una strategia integrata tra tutti gli attori della formazione e della conoscenza e gli attori economici territoriali.

I giovani oggi si trovano disorientati nel confronto tra aspettative e realtà di riferimento.

Il tema della conoscenza ai fini della competitività sul mercato del lavoro è stato affrontato da svariati punti di vista ed in tutte le sue sfaccettature.

Ciò è stato possibile grazie alla partecipazione eterogenea al laboratorio e dei relatori e dei partecipanti (studenti, docenti, professionisti, consulenti ed alcuni imprenditori) 

E’ emerso un forte aspetto di criticità nel passaggio dalla conoscenza acquisita in ambito scolastico e universitario alla conoscenza che si acquisisce in ambito lavorativo e professionale.

Il gap che esiste tra la scuola e l’università da una parte ed il mercato del lavoro dall’altra richiede un intervento integrato con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nel sistema.

I nodi più delicati da sciogliere riguardano l’effettiva e comprovata preparazione acquisita attraverso i percorsi formativi scolastici e universitari a fronte del titolo acquisito; la scelta di percorsi formativi che non gratificano gli studenti; la discrasia tra il percorso formativo che offre l’università e ciò che richiede in termini di fabbisogni professionali il mercato del lavoro.

Con l’occasione sono state presentate alcune best-practice messe in campo da Promuovi Italia, da Italia Lavoro, dalle Amministrazioni provinciali attraverso i Centri per l’Impiego.

Un ruolo fondamentale lo svolgono gli strumenti di comunicazione degli enti che promuovono le attività di orientamento al lavoro.

Conclusioni e prospettive future

L’aspetto principale emerso riguarda “la ricerca attiva del lavoro”: per vincere in termini di competitività bisogna partire innanzitutto da se stessi.

Il mercato del lavoro, il mondo del lavoro è diventato estremamente competitivo e cambia repentinamente. L’inserimento professionale si ottiene se si hanno concretamente le competenze e le capacità per l’inserimento nello stesso, cioè se si è più bravi. La preparazione professionale formale attestata dal titolo non è sufficiente, l’inserimento nella vita attiva deriva dal valore effettuale della preparazione in termini di modi di pensiero, competenze ed abilità di studio, indagine, ricerca, soluzione di problemi, gestione di informazioni, ecc…  

Ciò che emerge in maniera forte è l’importanza di sinergia tra i sistemi formativi, produttivi e informativi per verificare l’appetibilità sul mercato del lavoro delle professionalità formate e delle competenze acquisite.

Scuola e università devono creare conoscenza e trasmettere competenza, sono due momenti differenti ma, allo stesso tempo, entrambi importanti.

Work in progress 

Il laboratorio ha avuto una fondamentale e cruciale finalità che è stata quella e di fornire una fotografia reale del sistema piuttosto che alimentare illusioni e di impegnarsi nella costruzione di un modello di lavoro integrato da elaborare e mettere in pratica in un prossimo evento.

Un modello che veda come attori protagonisti in un ruolo di intermediazione continua per orientare studenti, giovani laureandi, disoccupati, lavoratori in mobilità, gli esperti della conoscenza (scuole, università, enti di formazione professionale), gli esperti del mondo produttivo (aziende, industrie, enti bilaterali, associazioni di categoria, consulenti e professionisti), forze politiche locali che agiscano sul territorio per la ricognizione delle necessità lavorative e per l’orientamento, forze politiche nazionali operative per le strategie generali e globali del mondo del lavoro.

Ciò che si propone è una scommessa: fare sistema, condividere esperienze, scambiare competenze per verificare i risultati che insieme si riusciranno ad ottenere.

La coordinatrice del laboratorio                                                        Il Moderatore del Laboratorio
    Dott.ssa Rosalba Maida                                                                   Prof. Stefano De Franciscis

 


Allegati

 

 
Relazione Orientare per Creare PDF Stampa E-mail

Relazione di sintesi del laboratorio
ORIENTARE PER CREARE
Catanzaro, 25 Marzo 2011

 

 Programma dei lavori

  • ore  9.45 Inizio lavori - Introduzione al laboratorio
  • ore 10.00 12.00 Intervento dei singoli relatori partecipanti al laboratorio  
  • ore 12.05 12.50 Dibattito      
  • ore 13.00 Chiusura lavori

Hanno partecipato all’iniziativa: 

  • Maria Grazia Matta Responsabile CPI Torino
  • Antonio Blandino Dirigente Tecnico Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria
  • Giusi Montalbano Ricercatrice ISFOL
  • Marirosa Gioia Delegato ASSIPRO 
  • Fabio Narciso Responsabile Servizi Imprese e Ammortizzatori sociali CPI Terni
  • Concetta Fonzo Centro Risorse Nazionale Orientamento Euroguidance
  • Walter Fonte Segretario Regionale Confartigianato
  • Angelo Falsini Esperto consulente di orientamento

Moderatore:

Vincenzo Rispoli Università Magna Graecia di Catanzaro

                                           

Sintesi dei punti rilevanti emersi nel laboratorio

Nell’ambito del Forum e-Labora, il laboratorio “ORIENTARE PER CREARE”, è stato un contenitore nel quale si sono illustrate, analizzate sviluppate idee e metodologie  impiegate nella ricostruzione del percorso scolastico-formativo-lavorativo.

Il lavoro svolto nell’ambito del laboratorio ha favorito la riflessione di gruppo sulle tematiche centrali che riguardano la ricerca d’impiego. L’intervento dei singoli relatori si è sviluppato su due aspetti fondamentali: il primo incentrato sul riconoscimento e sulla valorizzazione centrale dell’orientatore; il secondo di tipo metodologico riguardante i mutamenti nell’ambito lavorativo e le nuove sfide che l’orientamento dovrà affrontare.

In particolare, è emerso come, nell’attuale scenario di crisi economica, sociale e del lavoro, l’orientamento, un servizio fondamentale nella gestione e sviluppo delle Risorse Umane, debba aggiornare i suoi strumenti e le misure di intervento, per restituire valore all’azione di promozione dell’individuo nella ricerca del lavoro in rapporto alla propria storia personale.

La dott.ssa Giusi Montalbano, Ricercatrice ISFOL, ha illustrato brevemente l’attività di ricerca condotta dall’Istituto sull’orientamento e la formazione.

La relatrice si è soffermata, soprattutto, sugli investimenti che l’Unione Europea, attraverso i ministeri e le istituzioni locali, sta realizzando sulla risorsa “giovani”.

In particolare, ha illustrato, un progetto, che mira a far dialogare i Servizi che accompagnano il cliente nella ricerca del lavoro, sottolineando che in tutto ciò è fondamentale la conoscenza di se stessi, delle proprie competenze, di ciò che si desidera ma soprattutto la conoscenza del contesto ambientale.                                 

La dott.ssa Concetta Fonzo, del Centro Risorse Nazionale Orientamento Euroguidance, ha offerto ai partecipanti l’opportunità di scoprire, attraverso una sintetica panoramica, gli strumenti e le risorse messe a disposizione dall’ Unione Europea a supporto dell’orientamento e, in particolare, sulla mobilità internazionale, quali ad esempio “Gioventù in movimento”, una iniziativa a sostegno della mobilità dei giovani in ambito europeo.

La relatrice, infine, ha sollecitato i partecipanti al laboratorio ad utilizzare tutti gli strumenti di informazione sulle inziative e opportunità offerte dai programmi europei.

Il dott. Walter Fonte, Segretario Regionale Confartigianato, ha sottoposto all’attenzione dei partecipanti una riflessione derivante dall’esame degli obiettivi perseguiti nel “Piano Strategico Triennale” delle Attività Produttive 2011-2013, concordate al Tavolo di Concertazione e in fase di approvazione da parte della Giunta Regionale della Calabria.

Nell’ambito dei processi formativi, il relatore si è soffermato sulla necessità di avviare attività partendo dai bisogni e dalle risorse presenti sul territorio, in particolare, attività formative nell’ambito del settore metalmeccanico, alimentare, chimico, del legno, dell’energia alternativa, settori in grado di attivare processi innovativi; al fine di ridurre la dipendenza della nostra Regione dall’esterno. Tutto ciò può essere reso possibile solo se si ha il capovolgimento della mentalità imprenditoriale calabrese, vale a dire il superamento dell’individualismo verso forme collettive di impresa

Il dott. Antonio Blandino, Dirigente Tecnico Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, ha evidenziato le relazioni tra la scuola e il sistema produttivo e i ruoli che entrambi hanno nell’ambito delle sfide comuni. Si è soffermato, inoltre, sull’importanza che l’orientamento ha nella lotta contro i fenomeni di dispersione e disoccupazione giovanile.

Infine, il relatore ha stimolato la riflessione sul sistema istruzione–formazione–lavoro, sottolineando l’importanza di tale sinergia per prevenire il rischio di esclusione sociale.

La dott.ssa Marirosa Gioia, Delegata ASSIPRO (Associazione Italiana Operatori dell’Orientamento), si è soffermata sul lavoro che l’Associazione sta portando avanti per la creazione di un Registro Nazionale degli Operatori dell’Orientamento; un’ iniziativa questa attuata in collaborazione con COFIR (Consulenti, Orientatori, Formatori in Rete) e ASITOR (Ass. Italiana per l’Orientamento), al fine di contribuire alla professionalizzazione dell’orientatore.

La dott.ssa Maria Grazia Matta, Responsabile del CPI (Centro per l’Impiego) di Torino, ha evidenziato l’importanza dell’accesso all’informazione per la creazione di opportunità lavorative e/o formative e, quindi, il ruolo dei Servizi pubblici per l’Impiego.

L’attenzione è stata focalizzata sulle principali attività e servizi erogati dai Centri per l’Impiego e sull’opportunità di fornire i servizi in linea con i diversi target d’utenza.

Il dott. Fabio Narciso, Responsabile del Servizio Imprese e Ammortizzatori Sociali del CPI di Terni, ha illustrato una iniziativa, tra le tante attivate dalla Provincia di Terni, concernente il rilancio dell’economia e dell’occupazione; tale iniziativa è denominata “Prodotto di filiera”.

Questo è uno strumento di work experience della durata di 6 mesi, preceduta da una breve formazione iniziale nelle aziende e sostenuta dall’erogazione di un voucher, con l’impegno obbligatorio da parte dell’azienda all’assunzione. Le work experience sono rivolte a soggetti disoccupati; le attività hanno pertanto caratteristiche di aiuti alle persone in cerca di lavoro e non si configurano come aiuti alle imprese.

Il dott. Angelo Falsini, Esperto consulente di Orientamento per la Toscana, ha evidenziato i cambiamenti intervenuti nei servizi all’impiego per effetto della crisi che negli ultimi anni ha toccato il mercato del lavoro. In particolare, sono stati descritti gli interventi di orientamento offerti a persone in cerca di lavoro o a persone che hanno perso il lavoro. Egli si è soffermato anche sugli sforzi che le amministrazioni provinciali fanno per stimolare e per aumentare le possibilità di contatto con le imprese presenti sul territorio al fine del reinserimento al lavoro. Il dott. Falsini, inoltre, ha puntualizzato la necessità di avere figure e competenze all’interno dei servizi che conoscano molto bene il mercato del lavoro a livello locale. Infine, la necessità di orientare le persone al lavoro non può prescindere da competenze sempre più specializzate che il lavoratore stesso deve possedere poiché egli, oggi più che mai, deve misurarsi con una domanda più globale

Agli interventi dei relatori è seguito un ampio e vivace dibattito.

 

Risultati del laboratorio

In sintesi si possono tracciare i seguenti punti rilevanti emersi dal dibattito:

  • Rafforzare il ruolo dell’Orientamento attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti che stimolino la capacità di creare e innovare (voucher, prodotto di filiera) per superare il grave momento di crisi presente in tutti i livelli del mondo del lavoro.                                      
  • Gli esperti dell’orientamento si sono confrontati sulle tematiche attinenti al proprio lavoro e sulla esigenza di adeguare le attuali strategie al nuovo contesto sociale, economico e culturale.

La presentazione di diverse esperienze nell’ambito del laboratorio e le riflessioni sviluppate hanno portato ad delineare un nuovo “ruolo” dell’orientatore e tutti hanno convenuto  sulla necessità del riconoscimento professionale di tale esperto.

  • La ridefinizione del ruolo strategico dei Servizi pubblici per l’Impiego, che si trovano in una fase di significativo cambiamento necessario per affrontare sempre meglio le sfide del mondo del lavoro e i suoi mutamenti; fondamentale in questo cambiamento è la conoscenza e l’uso di nuove tecnologie. Infine, un  aspetto importantissimo fondamentale nell’ottimizzare il servizio offerto dai CPI sarà la capacità di fare “in rete”.

Catanzaro, 25 marzo 2011                                            

 

La coordinatrice del laboratorio                               Il Moderatore del laboratorio
        Dott.ssa Rosa Teti                                                  Prof. Vincenzo Rispoli

 

 
Relazione Imprenditoria e Finanza PDF Stampa E-mail

Relazione sintetica LABORATORIO “IMPRENDITORIALITA’ E FINANZA” tenutosi il 25 marzo 2011 a Catanzaro

 

Il laboratorio “Imprenditorialità e Finanza”  tenutosi nell’ambito della manifestazione

e-labora  ha visto una partecipazione molto numerosa di studenti universitari, della scuola superiore  e del mondo professionale. I lavori  sono stati coordinati scientificamente  dalla professoressa Annarita Trotta dell’Università Magna Grecia di Catanzaro e moderati dal dottor Vincenzo Canonaco funzionario dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro  presso il Centro Impiego di Lamezia Terme.

Il laboratorio è stato pensato di concerto tra l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro Settore Lavoro e l’Università che ne ha curato la parte scientifica.

Il primo intervento è stato della  professoressa Annarita Trotta, full professor of  Banking and Finance, Università Magna Grecia di Catanzaro.  

“Il Laboratorio “Imprenditorialità e finanza” si propone di affrontare la complessa tematica dell’imprenditorialità intesa come motivazione e capacità del singolo, da solo o nell'ambito di un'organizzazione, di riconoscere un'occasione e di trarne profitto al fine di produrre nuovo valore o successo economico.

L’imprenditorialità costituisce un fattore indispensabile per lo sviluppo dei sistemi socio-economici, in particolare nell’attuale fase di post-emergenza della crisi da mutui subprime che  impone la ricerca di nuovi modelli per l’economia e per la finanza e un critico ripensamento del capitalismo. 

La letteratura esistente sul tema dell’imprenditorialità converge su importanti risultanze:

- il comportamento imprenditoriale presenta caratteristiche comuni che traggono impulso sia dal livello di “cultura di impresa” esistente nel territorio di riferimento sia da numerose condizioni di contesto; 

- l'istruzione e la formazione professionale contribuiscono ad incoraggiare lo spirito imprenditoriale, promuovendo la consapevolezza delle occasioni offerte dalla carriera imprenditoriale e le capacità professionali. Al riguardo, è stato osservato che  la maggior parte degli Stati membri dell’UE promuove l'insegnamento dell'imprenditorialità nei propri sistemi educativi, spesso in Facoltà diverse da quelle di economia, sulla scia di quanto accade anche nei Paesi d’oltremanica e d’oltreoceano.

- l’imprenditorialità favorisce lo sviluppo delle piccole imprese e, quindi, contribuisce alla creazione dei posti di lavoro, alla crescita dei sistemi economici caratterizzati da difetti di sviluppo, all’inserimento nel mercato del lavoro di disoccupati e di persone in posizione di svantaggio;

- negli ultimi decenni le politiche governative in quasi tutti i Paesi del Globo hanno promosso iniziative volte a stimolare lo spirito di imprenditorialità, favorendo le condizioni ambientali e rimuovendo, al contempo, i fattori ostativi (collegati per esempio al contesto fiscale, normativo, etc).

Muovendo dalle suesposte considerazioni, il Laboratorio propone la disamina delle diverse dimensioni dell’imprenditorialità (soprattutto femminile e giovanile).

Il Laboratorio rappresenta un’occasione di confronto sui principali fattori ritenuti, da studiosi ed operatori, ostativi allo sviluppo sia di nuove imprese che di imprese di piccola dimensione. Fra questi, sembra opportuno soffermare l’attenzione sugli effetti della burocrazia e sulle problematiche finanziarie delle piccole (o anche nuove) imprese. In particolare, con riferimento alle “vulnerabilità finanziarie” vale la pena ricordare che l'accesso ai finanziamenti, ancora oggi, è il principale ostacolo alla crescita delle imprese di minore dimensione e di quelle nelle prime fasi di vita, che difficilmente riescono a diversificare opportunamente le fonti di finanziamento e a trovare capitali di rischio.

Tali aspetti costituiscono il focus del Laboratorio: le testimonianze di numerosi esperti su argomenti attuali di carattere finanziario (dal microcredito al venture capital) e sull’importanza della varietà di strumenti finanziari per il supporto dell’imprenditorialità (soprattutto in territori a sviluppo stagnante, quale quello calabrese) si propongono di favorire spunti di riflessione sulle relazioni bidirezionali che riguardano i temi dell’imprenditorialità e della finanza riconducibili, in estrema sintesi, alla seguente vexata quaestio: se il libero mercato offre opportunità a chi ha idee e intraprendenza e la finanza ha un ruolo chiave perché trasforma i progetti in investimenti e le idee in realtà, qual è la formula per attivare il circolo virtuoso, nel territorio calabrese, utile per favorire la crescita e recuperare i ritardi?”

 

Dopo Trotta hanno contribuito ai lavori due giovani imprenditori con le loro storie.   

Pietro Avolio, imprenditore ha raccontato la sua storia lavorativa: “dopo il conseguimento della laurea in Informatica presso l’Università della Calabria mi sono trasferito a Milano per effettuare consulenza ad alti livelli. In seguito ho creato un’impresa in proprio e nel 2008 uno spin off che ha quindici dipendenti. Oggi sto realizzando un network di siti turistici per promozionare prodotti e servizi, con un costo molto contenuto rispetto a quelli istituzionali”.

Quindi ha parlato Francesco Vito Tassone, Ceo di Personal Factory srl. mettendo in evidenza come la sua azienda nel 2009 riesce ad attirare fondi di Venture Capital: Vertis Sgr e Fondamenta Sgr. Questa rappresenta la prima operazione di Venture Capital nel sud Italia

Nel 2010 il sistema Personal Factory e lo stabilimento produttivo Origami 4 sono stati selezionati per rappresentare l’eccellenza tecnologica italiana all’EXPO Universale di Shanghai 2010, la più importante esposizione universale della storia dell’umanità. Nel 2011 il progetto di cloud factoring attraverso Origami 4 viene selezionato per rappresentare le start-up innovative italiane allo SMAU 2011 (unico progetto calabrese). Sono seguiti gli interventi di Massimo Calzoni di Invitalia  l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. Questa  gestisce, su mandato del GOVERNO,  varie tipologie di incentivi diretti a sostenere i programmi di investimento di imprese nuove o già avviate e ad incrementare la competitività delle aziende.
Tra questi strumenti il D.Lgs. 185/2000 che prevede incentivi per il sostegno e lo sviluppo di impresa (Autoimprenditorialità  e Autoimpiego ).
“Gli incentivi per l'AUTOIMPIEGO – ha detto Calzoni -  prevedono la concessione di agevolazioni per la creazione di nuove attività imprenditoriali sotto forma di Lavoro Autonomo (persone fisiche e ditte individuali), Microimpresa (società di persone) e Franchising (ditte individuali, società di persone e società di capitali).
Gli  incentivi sono erogati sotto forma di mutuo agevolato e fondo perduto, senza richiedere alcuna garanzia personale e/o patrimoniale ai potenziali imprenditori; pertanto per poter beneficiare delle agevolazioni dell'Autoimpiego, è necessario possedere una fattibile (sia tecnicamente che economicamente) idea imprenditoriale e delle competenze/capacità coerenti con la stessa.
Le agevolazioni prevedono azioni di sostegno finanziario e sostegno allo start-up; il sostegno finanziario   è diretto alla realizzazione degli investimenti e alla copertura di una parte delle spese di gestione, il sostegno allo start-up consiste nell'erogazione di servizi gratuiti di accompagnamento di natura tecnica e gestionale a favore della neo impresa  nel primo anno di attività.
Per ottenere le agevolazioni è necessario presentare un business plan (il format è disponibile  all'indirizzo www.autoimpiego.invitalia.it).
Gli incentivi per l'autoimpiego, operativi da oltre un decennio, hanno l'obiettivo di favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, tramite percorsi di autoimprenditorialità, di persone in cerca di prima occupazione o inoccupate promuovendo, al tempo stesso,  la cultura d'impresa.” Quindi è seguito l’intervento di Francesco Muraca, presidente dell’ordine dei dottori commercialisti di Catanzaro che ha raccontato il lavoro di supporto per la scelta giuridica, per lo start – up di una nuova azienda e per l’individuazione di risorse finanziarie. Flavio Talarico consigliere d’amministrazione di Fincalabra ha messo in evidenza il ruolo di sostegno alle aziende e all’ avvio di nuove attività. Talarico ha ricordato che il bando per il microcredito ha già impegnato l’80% della spesa. “Dobbiamo abbandonare il sostegno al cento per cento, comunque il sostegno alla creazione d’impresa va migliorato”. Quindi è intervenuto Alfonso Santaniello direttore del Conform di Avellino che si è soffermato sulla definizione dell’idea di business e sul profilo professionale, l’analisi dell’ambiente e di mercato, i punti di forza e di debolezza. Raffaele Mostaccioli segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro ha ricordato che l’artigianato oggi è al primo posto per lavoro autonomo, bisogna riprendere i mestieri e farli con passione. Francesco Mancini, presidente di Cofidi Calabria ha raccontato della collaborazione con il comune di Catanzaro per l’attivazione del bando sul microcredito e di altre iniziative per consentire l’accesso al credito alle aziende in modo più facilitato. Invece Aldo Ferrara, presidente di Confidi Calabria ha sottolineato come sia “finito il posto fisso. Il lavoro deve produrre risultati”. Oggi ha ribadito Ferrara, bisogna diventare “imprenditori di se stessi”. La funzione dei confidi è quella fondamentale di sostenere le imprese ha concluso Ferrara. Durante il laboratorio è intervenuta Laura Molinari del settore lavoro della provincia di Genova raccontato le attività mirate che si stanno portando avanti. Molinari ha sottolineato che bisogna” rendere consapevoli i giovani, valorizzare il capitale umano”. In provincia di Genova il settore lavoro ha sviluppato un servizio di tutoraggio che mira a sollevare le esigenze dei giovani e a guidarli nell’autoimpresa resa fornendo consulenze individualizzate e di gruppo, vengono effettuati incontri con imprenditori operativi. Per i giovani che avviano una impresa il settore lavoro eroga un contributo di duemila euro. Infine è intervenuto Maurizio Ferrara segretario generale della Camera di Commercio di Catanzaro che ha messo in evidenza i servizi dell’ente camerale, le attività di internazionalizzazione ed ha invitato ad operare in rete. Ferrara ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di esportare il nostro territorio.   Le conclusioni sono state tratte dalla professoressa Trotta che ha invitato a portare avanti l’idea del laboratorio, come luogo per riflettere su leve e variabili e come occasione per stimolare curiosità ed interesse sui problemi. “Il Laboratorio si è rivelato, alla fine dei lavori, un interessante e
proficuo esperimento di confronto e di incontro fra mondo del lavoro,mondo dell'Università e giovani. In particolare  - ha detto Annarita Trotta -  vale la pena sottolineare la curiosità e l'attenzione con cui i giovani hanno partecipato. Questo atteggiamento lascia ben sperare, visto che i giovani, in particolare, dovranno fronteggiare un mondo del lavoro incerto e denso di cambiamenti, anche repentini. Il mio augurio (e, anche, la mia speranza) è che un simile evento possa diventare, da ora in poi, un appuntamento periodico per il territorio, perchè contribuisce, fra l'altro, a diffondere cultura d'impresa, necessaria proprio in una regione, quale quella calabrese, che presenta molti difetti di sviluppo.”

Sono seguite due sessioni di approfondimento. La prima,  “Strumenti di finanziamento” guidata da Pietro Avolio imprenditore e da Flavio Talarico consigliere di amministrazione di Fincalabra, la seconda,  “Come sviluppare idee imprenditoriali” con la partecipazione di Francesco Vito Tassone, imprenditore e Alfonso Santaniello direttore Conform.  

 

Il coordinatore del laboratorio                                          Il Moderatore del laboratorio
Dott. Vincenzo Canonaco                                                    Prof.ssa Annarita Trotta

 

 
Riorganizzazione del lavoro PDF Stampa E-mail

 

  • 15.30 / 17.00 RIORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

MODERA ROCCO REINA UNIVERSITA’ MAGNA GRAECIA CATANZARO
TIZIANO BARONE RESPONSABILE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO OBIETTIVO LAVORO - ASSOLAVORO
MONICA BECATTELLI RESPONSABILE CPI SIENA
MARCELLO CORRERA AFOL MILANO / DIRETTORE CENTRALE PROVINCIA MILANO
LUIGI SCULCO DIRETTORE PROVINCIALE INPS DI CATANZARO
FEDERICO D’ANGELO RESPONSABILE AREA MONITORAGGIO FONDO FOR.TE.
PINO MANCINI COMPONENTE STRUTTURA DIRETTORE GENERALE DIPARTIMENTO 10 LAVORO, FORMAZIONE, COOPERAZIONE E POLITICHE DELLA FAMIGLIA REGIONE CALABRIA
VITTORIO DANIELE UNIVERSITÀ MAGNA GRAECIA CATANZARO
ENRICO LIMARDO DIRETTORE FONDAZIONE CONSULENTI PER IL LAVORO
MARIO PICCOLI VICEPRESIDENTE AISO

Sessioni di approfondimento


Il tema del Laboratorio “Ri-Collochiamoci” nel Forum E-Labora, rappresenta una delle tematiche più delicate da affrontare all’interno della complessa relazione tra organizzazione e lavoratori, anche se identifica una tensione importante e quanto mai attuale rispetto alle situazione dei sistemi economici occidentali. Infatti, le persone nelle organizzazioni finiscono per essere sempre più considerate elementi differenzianti del vantaggio competitivo aziendale e capaci di incidere sul suo stesso rendimento finanziario. Appare così sempre più necessario sviluppare attenzione alle persone, sia nelle fasi classiche dell’inserimento in azienda, sia successivamente nella gestione, ma anche nei momenti delicati di transizione e di crisi, imponendo nuove sensibilità in linea con le logiche della responsabilità sociale. Ora mentre la relazione tra persona ed organizzazione appare essere già investigata nelle sue diverse connotazioni, molto meno è stato approfondito il tema collegato alle modifiche del rapporto di lavoro, per effetto di cambiamenti organizzativi e/o di crisi aziendali. E’ proprio questo il focus del Laboratorio, che prova – attraverso la testimonianza di un panel di esperti – a sviluppare il tema dell’Outplacement, inteso quale il complesso di attività necessarie ad accompagnare le persone “in uscita” da un’azienda nella ricerca di nuove opportunità professionali. Tale pratica diffusa negli USA a partire dalla fine degli anni ’80, per effetto dell’aumento dei tagli di personale nelle organizzazioni, si è rivelata fondamentale nella gestione e controllo dei traumi arrecati alle persone, sia per quelle sottoposte a fenomeni di downsizing, sia in quelle che mantenendo l’occupazione perdevano fiducia nella propria organizzazione (sindrome del superstite). La delicatezza del tema, ha pertanto imposto in Italia la regolamentazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al servizio di Outplacement, quale attività riconosciuta di assistenza e supporto alla ricollocazione professionale del lavoratore o dei lavoratori nelle ipotesi collettive. Così tale attività, se identifica una soluzione dignitosa e vantaggiosa per le persone nei momenti di crisi aziendale, finisce per essere – nell’attuale mercato del lavoro – una reale opportunità per tutti gli individui alla ricerca del proprio arricchimento personale e professionale.

Rocco Reina
Docente Università Magna Græcia di Catanzaro

 
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